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Opinione

Cuba, nonostante l’astensione

Ilka Oliva Corado

giovedì 3 novembre 2016, di Ilka Oliva Corado

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26 Ottobre 2016 - Che non ci confonda l’astensione degli Stati Uniti e Israele contro il blocco a Cuba, non c’è nulla da festeggiare, questo non significa che non sia una buona cosa, ma in questa fase non fornisce abbastanza giustificazioni alle loro politiche. Quello che importa, quello che conta, e quello che deve cambiare, è che gli Stati Uniti eliminino la Legge di Aggiustamento Cubano e il blocco economico, commerciale e finanziario contro Cuba; non solo, si devono prendere la responsabilità per le perdite economiche(milioni di dollari) che il bloqueo ha causato a Cuba e restituire immediatamente all’isola il terreno attualmente occupato dalla Base Navale di Guantánamo. Tanto per cominciare.

A che serve il voto delle Nazioni Unite, se è solo su di un pezzo di carta che poi viene archiviato? Agli Stati Uniti tutto ciò che si manifesta alle Nazioni Unite a favore di Cuba (e Palestina) gli entra da un orecchio e gli esce dall’altro, lo ha dimostrato nel corso degli ultimi due decenni.

Se Obama ha riconosciuto il fallimento del blocco contro Cuba, per quale motivo l’America non vuole intervenire per porvi fine? Ma non è sorprendente questo doppio gioco tra le parti democratici e repubblicani, perché il Partito Democratico dice che il blocco a Cuba è colpa del partito repubblicano che continua sostenerlo, però ha appoggiato sempre il Partito Democratico con gli occhi chiusi un decreto contro il Venezuela, Obama lo ha firmato per la seconda volta. Bisogna andarci con i i piedi di piombo, agli Stati Uniti non gli si può credere.
Battere le mani ad una astensione degli Stati Uniti e Israele, mentre si compie il genocidio in Siria e l’altro in Palestina. Che valore ha questa astensione? Dobbiamo guardare le cose come sono, con mente fredda. Dobbiamo analizzare questo grande fumo degli USA, parlano di ristabilire le relazioni, ma in pratica non lo fanno.

Perchè la continuità della Legge di Aggiustamento Cubano? A che cosa serve riconoscere il lavoro umanitario dei medici cubani, che hanno affrontato Ebola in Africa, e allo stesso tempo invitarli ad abbandonare le fila della rivoluzione, offrendogli una residenza e una casa con aria condizionata per vivere negli Stati Uniti. Dei posti di lavoro e la possibilità di fare la spesa nei centri commerciali, come accade per la maggior parte dei cubani che vivono nel paese.
Per quale motivo gli Stati Uniti hanno bisogno che i medici cubani abbandonino le missioni umanitarie?

Perché gli Stati Uniti parlano di mancanza di diritti umani a Cuba, se poi gli stessi USA hanno un centro di tortura nella base navale di Guantanamo, territorio che hanno derubato a Cuba ? Parla di sorprusi da parte della Rivoluzione al popolo cubano, ma non dice niente per quanto riguarda il suo blocco economico contro Cuba. E’ un genocidio prolungato nel tempo, un genocidio perenne. Nessun altro paese al mondo avrebbe sopportato come Cuba Il blocco. Quel blocco contro Cuba è un affronto a tutta l’umanità. È uno sputo in faccia. Si sta cercando di sradicare con l’inclusione la nostra cultura, la nostra coscienza sociale e, soprattutto, la nostra memoria storica e l’identità. Si sta cercando di cancellare il nostro senso di appartenenza come latinoamericani.

Uno dei più grandi dolori degli Stati Uniti è che Fidel è vivo e ha 90 anni (e gode di una lucidità sorprendente) e continua ad essere un faro, che illumina l’America Latina e i popoli del mondo. Che continua ad essere un esempio di coscienza umana e coerenza politica. Che sia il suo popolo che sia il nostro, continua a difendere la rivoluzione ed è un esempio di umanità sul pianeta. No, contro tutto questo non può esistere nessuno investimento di denaro, nessun capitale, nessun investimento enorme e copertura mediatica globale per manipolare l’informazione.La Rivoluzione cubana contro ogni blocco.

La gente del mondo pretende che venga tolto l’embargo a Cuba e che si rispetti la volontà del popolo cubano, hanno scelto la rivoluzione per seguire il percorso di José Martí, gli Stati Uniti non hanno nessun diritto per giudicare lle politiche che non li riguardano e tanto meno mantenere le interferenze.

Qui negli USA, all’interno dei suoi confini c’è povertà e miseria, l’esclusione e l’oppressione, che si occupi della sua politica interna. Ci sono i nativi che chiedono che vengano rispettati i loro territori e le acque dei loro fiumi e invece che fa il governo degli Stati Uniti , li opprime e li incolpa con false accuse per imprigionare i suoi leader. Come hanno fatto per Oscar Lopez che chiedeva la liberazione di Porto Rico. Lo stesso che hanno fatto con la grande giornalista Amy Goodman sollevando a suo carico accuse, solo per il fatto che il suo lavoro era di riferire degli abusi che accadevano sui territori dei Popoli Nativi del Nord Dakota.

Qui dentro i suoi confini ha lavoro per tutta la vita, lasci in pace Cuba e inizi a pagare quei 700 miliardi di perdite che ha causato all’isola con il letale blocco. Cuba è anche nostra, siamo con Cuba e chiediamo la fine del blocco, l’eliminazione della Legge di Aggiustamento Cubano e il ritorno di Guantanamo all’isola.

E per tutti coloro che si lasciano guidare dalla manipolazione dei media, spiega moglielo che è menzogna quello che viene scritto , Gli Stati Uniti invadono molti paesi, hanno inviato eserciti per reprimere le nazioni in via di sviluppo, a differenza di Cuba che invia medici per salvare vite umane. Nonostante il blocco ha abbastanza umanità per preparare dei medici piuttosto che dei soldati. Solo questo dovrebbe essere sufficiente per esprimere un nostro giudizio e difendere Cuba da ogni attacco capitalista. Il resto è doppia morale

#CubaEsNuestra #SomosCuba #CubaVsBloqueo


@ilkaolivacorado
contacto[AT]cronicasdeunainquilina.com
Crónicas de una Inquilina

Tradotto da Paolo Maurizio Bottigelli

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